Finita già da qualche giorno la settimana di vacanza al
mare, posso dirmi soddisfatta dei prodottini portati nel beauty.
Nonostante le grigie aspettative, il tempo è stato
superlativo per l’intero periodo e abbiamo avuto modo di “impanarci” ben bene,
per proteggerci dal sole.
Andiamo quindi per ordine…
PELLE
Partendo da uno stato di pallore totale (per la precisione
la classica base bianco/verdognola di chi passa il tempo a lampadarsi con il
monitor del pc e non si espone mai al sole se non per sbaglio), ho fatto in
modo di usare tutti i giorni, su tutto il viso, decolleté, collo del piede e
punti più sensibili, lo Stick SPF 35 Badger.
Ne sono rimasta pienamente soddisfatta, trovando conferma
alle mie aspettative.
Il formato è quello di una colla stick. Bianco candido, ha
una consistenza compattissima e a prima vista è facile pensare a incancellabili
strisce bianche.
La verità è che sta al suo posto, il che è un vantaggio: la
cosa migliore è passare direttamente su tutta l’area, se non troppo grande, o
adottare una stesura “a griglia” sulle aree più grosse (tipo schiena): basta un
massaggio nemmeno troppo energico e non rimane traccia di strisce bianche.
E’ resistente all’acqua per 80 minuti, quindi resiste bene
anche alle sessioni di racchettoni più intense.
Personalmente l’ho usato anche per proteggere le labbra: qui
l’effetto “gesso” è certamente più evidente, se non si stende più che bene con
le dita, e la tendenza è quella di seccare un po’ le labbra (almeno le mie).
Detto questo, si rimedia con una base di badger balm sotto,
e pronti via.
L’odore è praticamente inesistente (lo pubblicizzano come
privo di profumazione), quindi massimo confort anche in questo.
Il risultato sulla pelle è assolutamente mat: mai avuto un
solare che non ungesse o mi facesse apparire più lucida del normale. Questo non
lo fa e tanto meno crea la base per sfoghi successivi. La pelle ringrazia.
E’ uno stick venduto per tutte le situazioni un po’ estreme,
quali sole, vento e freddo: penso che lo finirò di usare questo inverno, per
evitare che le mani mi si screpolino.
Voto: 10 e lode. Assolutamente meritati.
Senza infamia e senza lode è invece il giudizio per il
solare Lovea SPF 15.
L’ho usato solo nelle zone più resistenti e molto spesso
come ulteriore protezione, sulle zone già protette dallo stick Badger (più
facile da gestire in spiaggia).
Nonostante la bassa protezione, non mi sono scottata:
proteggere è il suo lavoro e mi sembra lo faccia.
Il profumo è leggero (monoi si, ma un po’ chimico secondo il
mio naso), si asciuga in fretta e il finish non è appiccicoso.
Sarà che l’ho usato solo per pochi giorni, ad ogni modo non
ha fatto disastri sulla mia pelle e non sono usciti brufoli.
Fa il suo lavoro, ma non lo consiglio per un’esposizione
intensa, per chi è chiaro di carnagione: ci vuole indubbiamente qualcosa di più
corposo (il sole era si di settembre, ma non innocuo).
In realtà non lo consiglio, perché ha un inci da brivido di
orrore, ma se a qualcuno non interessa, vale come qualsiasi altro solare zeppo
di schifezze ed eco-terrorista! J
Non salvo invece il dopo sole, sempre della Lovea,
della stessa linea.
Personalmente non l'ho usato su di me, ma sulla dolce metà,
che soprattutto sulla schiena ha accusato una leggera scottatura. Il profumo è
buono e la consistenza liquida consente una stesura veloce e piacevole.
Detto questo non l’ho trovato davvero efficace, nella misura
in cui non attenua il rossore, men che meno il dolore, seppur lieve.
Come dopo sole per me, e per tamponare con più vigore la
predetta scottatura, ho messo in campo la mia amata Lozione idratante della Lavera: ha neutralizzato qualsiasi rossore e mantenuto la
pelle idratata e morbida.
CAPELLI
Sono ancora in fase di valutazione con il Rio de Coco Trattamento per capelli della CMD, ma così – di primo impatto – direi
che i capelli stanno meglio adesso rispetto a quando sono partita, il che è
tutto dire! J
Va detto che bisogna farne un uso estremamente parsimonioso,
se si vuole usare dopo lo shampoo: la ricchezza in olio di cocco, ne fa una
potenziale arma di impiastricciamento di massa.
A questo proposito ho subìto un misurato sfottio per la mia
strana acconciatura dall’aspetto lucido vagamente anni ’80, dopo aver ben
pensato di usarlo dopo lo shampoo, non solo sulle lunghezze, ma su TUTTA la
chioma (frangia compresa). Sbagliando si impara.
La consistenza e l’aspetto sono un po’ più cremosi rispetto
al puro olio di cocco (solidificato), quindi la distribuzione sulle dita, prima
dell’applicazione sui capelli, è più rapida e in un certo senso più controllabile
(io faccio fatica a regolarmi con le quantità, con l’olio in forma solida).
Ho usato una palettina da gelato per prelevarla e con poco
più di una punta ho protetto tutte le lunghezze. Mi durerà una vita e mezza,
nonostante la confezione da 50 ml.
Il profumo ovviamente è naturalmente “coccoso” e, se usato
nella giusta quantità, ho la sensazione che trattenga l’umidità dei capelli,
lasciandoli idratati, ma senza l’effetto unto.
Sto continuando ad usarlo perché sui miei capelli (medio
lunghi) ha un effetto disciplinante che è una manna dal cielo, essendo io
inetta nell’arte della piega. Restano lucidi, morbidi e idratati.
Non l’ho ancora provato sulle punte asciutte, ma è nella
lista delle cose da fare.
Al mare non ho cambiato la mia routine per i capelli: uso
sempre lo shampoo della linea bio “Gabbiano” dell’Esselunga (per capelli
delicati) e il balsamo Splend’Or al Cocco (perché di cocco non ce n’è mai
abbastanza nella vita di tutti noi. E con questo non ho altro da dire al
riguardo).
In definitiva è andato tutto bene: nonostante l’errore
clamoroso, con l’acquisto della linea non bio della Lovea, i danni sono stati
molto limitati, se non inesistenti.
Per l’anno prossimo credo che Badger e CMD verranno ancora
in vacanza con noi… squadra che vince non si cambia!
Parentesi gastronomica
Premetto che erano almeno 17 anni che non tornavo a Bibione,
meta fissa delle vacanza della mia infanzia con mamma, papà e fratello. Temevo
di trovarla stravolta, aliena.
Devo dire invece che ho solo visto cambiamenti positivi: è
sempre stata una località ricchissima di servizi, ma ora è la risposta alle
esigenze di qualsiasi fascia d’età, con particolare attenzione per chi ha al
seguito prole.
Non siamo usciti spessissimo a cena perché non si può dire
che sia economico, ma le poche volte siamo rimasti soddisfatti.
Per ben due volte siamo andati a mangiare la pizza da Primo
Amore (Viale Aurora 28): tra le 19.00 e le 20.00 è sempre pieno. Non siamo
riusciti a sederci all’esterno, ma niente di male.
E’ un ristorante/pizzeria e ho notato che molti stranieri
hanno puntato sul pesce. Noi abbiamo optato invece per la pizza: un’ampia
scelta sfiziosa (classica e non), con la bella sorpresa di 3 pizze “alla
napoletana" (pizza più piccola, ma con impasto più alto). Per quanto mi
riguarda… ottima e abbondante! J
Seguendo poi i suggerimenti degli utenti di Tripadvisors,
abbiamo deciso di andare al Sans Souci (Viale Italia 7). Si trova
decisamente lontano dal centro della “movida”, ma consente una piacevolissima passeggiata in una zona immersa nella pineta.
Mi sono stupita anche in questo caso del numero di clienti
presenti: sarà anche bassa stagione, ma il pieno, mi assicurano i dipendenti,
andrà avanti ancora per una settimana. Alla faccia della crisi.
Questa volta non ho potuto resistere a degli “gnocchi al
sugo di spada”: amando gli gnocchi, mi è sembrata una buona idea.
“Sfortunatamente” la porzione era buona e più che sufficiente per riempirci:
rinunciamo alla frittura di pesce, ragione per cui siamo realmente venuti?
Ovviamente no, e abbiamo fatto bene, nonostante la fatica
per mangiare tutto.
Anche questo posto lo consiglio: la frittura era deliziosa,
croccante anche dopo essersi raffreddata e per nulla “impegnativa” per la
digestione.
A proposito di frittura, ce ne siamo concessi una al volo,
in una rosticceria in via Aurora 85: un bancone che offre ogni ben di dio in
fatto di pesce, in pastella e alla griglia. Abbiamo apprezzato anche se i
prezzi sono in linea con le rosticcerie: troppo alti, rispetto alla voglia che
ti prende di mangiare TUTTO. Sob.
L’ultima segnalazione va alla gelateria ICE TIME in
piazza Treviso. 2 gusti su tutto meritano una menzione: il gelato alla limetta
(uno dei pochi non contenente latte, assieme ad altri 4) e il gelato Spirulì,
all’alga spirulina. Vale la pena di mangiarlo solo per i benefici di questo
super integratore naturale. Peccato fosse fatto con il latte: il piacevole
gusto di vaniglia ed il simpatico (ed improbabile) azzurro puffo (che credo sia
del tutto naturale, visto il colore dell’alga), ne fanno una golosità da non
lasciarsi sfuggire, anche se si ha una lieve intolleranza ai latticini. Si vive
una volta sola, e che cavolo… J
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