venerdì 13 settembre 2013

Di ritorno dal mare

Finita già da qualche giorno la settimana di vacanza al mare, posso dirmi soddisfatta dei prodottini portati nel beauty.
Nonostante le grigie aspettative, il tempo è stato superlativo per l’intero periodo e abbiamo avuto modo di “impanarci” ben bene, per proteggerci dal sole.
Andiamo quindi per ordine…

PELLE
Partendo da uno stato di pallore totale (per la precisione la classica base bianco/verdognola di chi passa il tempo a lampadarsi con il monitor del pc e non si espone mai al sole se non per sbaglio), ho fatto in modo di usare tutti i giorni, su tutto il viso, decolleté, collo del piede e punti più sensibili, lo Stick SPF 35 Badger.
Ne sono rimasta pienamente soddisfatta, trovando conferma alle mie aspettative.
Il formato è quello di una colla stick. Bianco candido, ha una consistenza compattissima e a prima vista è facile pensare a incancellabili strisce bianche.
La verità è che sta al suo posto, il che è un vantaggio: la cosa migliore è passare direttamente su tutta l’area, se non troppo grande, o adottare una stesura “a griglia” sulle aree più grosse (tipo schiena): basta un massaggio nemmeno troppo energico e non rimane traccia di strisce bianche.
E’ resistente all’acqua per 80 minuti, quindi resiste bene anche alle sessioni di racchettoni più intense.
Personalmente l’ho usato anche per proteggere le labbra: qui l’effetto “gesso” è certamente più evidente, se non si stende più che bene con le dita, e la tendenza è quella di seccare un po’ le labbra (almeno le mie).
Detto questo, si rimedia con una base di badger balm sotto, e pronti via.
L’odore è praticamente inesistente (lo pubblicizzano come privo di profumazione), quindi massimo confort anche in questo.
Il risultato sulla pelle è assolutamente mat: mai avuto un solare che non ungesse o mi facesse apparire più lucida del normale. Questo non lo fa e tanto meno crea la base per sfoghi successivi. La pelle ringrazia.
E’ uno stick venduto per tutte le situazioni un po’ estreme, quali sole, vento e freddo: penso che lo finirò di usare questo inverno, per evitare che le mani mi si screpolino.
Voto: 10 e lode. Assolutamente meritati.

Senza infamia e senza lode è invece il giudizio per il solare Lovea SPF 15.
L’ho usato solo nelle zone più resistenti e molto spesso come ulteriore protezione, sulle zone già protette dallo stick Badger (più facile da gestire in spiaggia).
Nonostante la bassa protezione, non mi sono scottata: proteggere è il suo lavoro e mi sembra lo faccia.
Il profumo è leggero (monoi si, ma un po’ chimico secondo il mio naso), si asciuga in fretta e il finish non è appiccicoso.
Sarà che l’ho usato solo per pochi giorni, ad ogni modo non ha fatto disastri sulla mia pelle e non sono usciti brufoli.
Fa il suo lavoro, ma non lo consiglio per un’esposizione intensa, per chi è chiaro di carnagione: ci vuole indubbiamente qualcosa di più corposo (il sole era si di settembre, ma non innocuo).
In realtà non lo consiglio, perché ha un inci da brivido di orrore, ma se a qualcuno non interessa, vale come qualsiasi altro solare zeppo di schifezze ed eco-terrorista! J

Non salvo invece il dopo sole, sempre della Lovea, della stessa linea.
Personalmente non l'ho usato su di me, ma sulla dolce metà, che soprattutto sulla schiena ha accusato una leggera scottatura. Il profumo è buono e la consistenza liquida consente una stesura veloce e piacevole.
Detto questo non l’ho trovato davvero efficace, nella misura in cui non attenua il rossore, men che meno il dolore, seppur lieve.
Come dopo sole per me, e per tamponare con più vigore la predetta scottatura, ho messo in campo la mia amata Lozione idratante della Lavera: ha neutralizzato qualsiasi rossore e mantenuto la pelle idratata e morbida.

CAPELLI
Sono ancora in fase di valutazione con il Rio de Coco Trattamento per capelli della CMD, ma così – di primo impatto – direi che i capelli stanno meglio adesso rispetto a quando sono partita, il che è tutto dire! J
Va detto che bisogna farne un uso estremamente parsimonioso, se si vuole usare dopo lo shampoo: la ricchezza in olio di cocco, ne fa una potenziale arma di impiastricciamento di massa.
A questo proposito ho subìto un misurato sfottio per la mia strana acconciatura dall’aspetto lucido vagamente anni ’80, dopo aver ben pensato di usarlo dopo lo shampoo, non solo sulle lunghezze, ma su TUTTA la chioma (frangia compresa). Sbagliando si impara.
La consistenza e l’aspetto sono un po’ più cremosi rispetto al puro olio di cocco (solidificato), quindi la distribuzione sulle dita, prima dell’applicazione sui capelli, è più rapida e in un certo senso più controllabile (io faccio fatica a regolarmi con le quantità, con l’olio in forma solida).
Ho usato una palettina da gelato per prelevarla e con poco più di una punta ho protetto tutte le lunghezze. Mi durerà una vita e mezza, nonostante la confezione da 50 ml.
Il profumo ovviamente è naturalmente “coccoso” e, se usato nella giusta quantità, ho la sensazione che trattenga l’umidità dei capelli, lasciandoli idratati, ma senza l’effetto unto.
Sto continuando ad usarlo perché sui miei capelli (medio lunghi) ha un effetto disciplinante che è una manna dal cielo, essendo io inetta nell’arte della piega. Restano lucidi, morbidi e idratati.
Non l’ho ancora provato sulle punte asciutte, ma è nella lista delle cose da fare.

Al mare non ho cambiato la mia routine per i capelli: uso sempre lo shampoo della linea bio “Gabbiano” dell’Esselunga (per capelli delicati) e il balsamo Splend’Or al Cocco (perché di cocco non ce n’è mai abbastanza nella vita di tutti noi. E con questo non ho altro da dire al riguardo).

In definitiva è andato tutto bene: nonostante l’errore clamoroso, con l’acquisto della linea non bio della Lovea, i danni sono stati molto limitati, se non inesistenti.
Per l’anno prossimo credo che Badger e CMD verranno ancora in vacanza con noi… squadra che vince non si cambia!

 Parentesi gastronomica
Premetto che erano almeno 17 anni che non tornavo a Bibione, meta fissa delle vacanza della mia infanzia con mamma, papà e fratello. Temevo di trovarla stravolta, aliena.
Devo dire invece che ho solo visto cambiamenti positivi: è sempre stata una località ricchissima di servizi, ma ora è la risposta alle esigenze di qualsiasi fascia d’età, con particolare attenzione per chi ha al seguito prole.
Non siamo usciti spessissimo a cena perché non si può dire che sia economico, ma le poche volte siamo rimasti soddisfatti.

Per ben due volte siamo andati a mangiare la pizza da Primo Amore (Viale Aurora 28): tra le 19.00 e le 20.00 è sempre pieno. Non siamo riusciti a sederci all’esterno, ma niente di male.
E’ un ristorante/pizzeria e ho notato che molti stranieri hanno puntato sul pesce. Noi abbiamo optato invece per la pizza: un’ampia scelta sfiziosa (classica e non), con la bella sorpresa di 3 pizze “alla napoletana" (pizza più piccola, ma con impasto più alto). Per quanto mi riguarda… ottima e abbondante! J

Seguendo poi i suggerimenti degli utenti di Tripadvisors, abbiamo deciso di andare al Sans Souci (Viale Italia 7). Si trova decisamente lontano dal centro della “movida”, ma consente una piacevolissima passeggiata in una zona immersa nella pineta.
Mi sono stupita anche in questo caso del numero di clienti presenti: sarà anche bassa stagione, ma il pieno, mi assicurano i dipendenti, andrà avanti ancora per una settimana. Alla faccia della crisi.
Questa volta non ho potuto resistere a degli “gnocchi al sugo di spada”: amando gli gnocchi, mi è sembrata una buona idea. “Sfortunatamente” la porzione era buona e più che sufficiente per riempirci: rinunciamo alla frittura di pesce, ragione per cui siamo realmente venuti?
Ovviamente no, e abbiamo fatto bene, nonostante la fatica per mangiare tutto.
Anche questo posto lo consiglio: la frittura era deliziosa, croccante anche dopo essersi raffreddata e per nulla “impegnativa” per la digestione.

A proposito di frittura, ce ne siamo concessi una al volo, in una rosticceria in via Aurora 85: un bancone che offre ogni ben di dio in fatto di pesce, in pastella e alla griglia. Abbiamo apprezzato anche se i prezzi sono in linea con le rosticcerie: troppo alti, rispetto alla voglia che ti prende di mangiare TUTTO. Sob.

L’ultima segnalazione va alla gelateria ICE TIME in piazza Treviso. 2 gusti su tutto meritano una menzione: il gelato alla limetta (uno dei pochi non contenente latte, assieme ad altri 4) e il gelato Spirulì, all’alga spirulina. Vale la pena di mangiarlo solo per i benefici di questo super integratore naturale. Peccato fosse fatto con il latte: il piacevole gusto di vaniglia ed il simpatico (ed improbabile) azzurro puffo (che credo sia del tutto naturale, visto il colore dell’alga), ne fanno una golosità da non lasciarsi sfuggire, anche se si ha una lieve intolleranza ai latticini. Si vive una volta sola, e che cavolo… J


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