mercoledì 16 aprile 2014

L’insostenibile velocità dell’Agar Agar (panico da prima volta)






Tre settimane di ricerca convulsa, tra negozi on line, alimentari internazionali e supermercati.
Ho trascinato la dolce metà per km, da un supermercato all’altro, solo per una confezione di tabasco che non fosse una damigiana. L’ho stressato per l’inettitudine del corriere con il mio ordine e alienato blaterando di tutte le cose che avrei realizzato. Santa pazienza.
Ma ce l’ho fatta: ho il mio tesoro di ingredienti ed è l’ora del piccolo chimico.
Ho comprato il libro “Formaggi Veg” di Grazia Cacciola (servono presentazioni? Non credo proprio) e quando l’ho stretto tra le mie manine impacciate, sono stata investita da una luce divina, che temo abbia seriamente compromesso la mia lucidità mentale (sento anche un coro angelico, ma cerco di ignorarlo). E’ la mia ossessione.
Parliamo di mozzarella che fonde. Scamorza affumicata. Formaggio Gouda. Ma soprattutto, parliamo di SOTTILETTE FONDENTI.
Mi brillano gli occhi come a Garfield davanti alle lasagne e l’acquolina pavloniana scatta puntuale.
Ho sterilizzato barattoli, fatto il latte di soia con la mia Carolina-Machine e scaldato i motori del blender. Pronti?
La Margarina della Salute è stata un successo… Forse perché è catalogata come “a prova di scimmia”, con margine d’errore praticamente nullo, anche per un primate urbano come me.
Scevra da qualsiasi ritegno, ho quindi alzato pericolosamente il tiro: le Sottilette.
Libro sotto mano, allineo tutti gli ingredienti come soldatini e dubito subito della precisione della mia bilancia elettronica, che ha reazioni pericolosamente lente. Trituro noci e peso tutto il pesabile, mettendolo da parte.
Respiro profondo: Agar Agar Moment. Mai usata.
Io conosco l’umorismo di Grazia: sa essere molto ironica. Quanto poteva esserlo, scrivendo “l’agar agar agisce velocemente”?
Seguo le indicazioni e il latte si addensa: bene, ci siamo. Tolgo dal fuoco e lo aggiungo al composto già preparato: parte il blender e tutto è meravigliosamente perfetto, la consistenza non so se sia giusta, ma confido che lo sia.
Vaschetta di alluminio pre-foderata, inizio la stesura il più velocemente possibile. Uhm, non molto agevole, ma in qualche modo stendo uno strato semi uniforme e metto in frigo.
PUF: l’incantesimo si deve essere spezzato.
Prendo la seconda vaschetta e mi appresto a creare lo strato: niente più angeli, ma una musichetta sincopata e ridicola alla Fantozzi.
M’innervosisco. Parlo con me stessa in aramaico per censurare eventuali prosaicità e i sudori freddi mi fanno tremolare come un budino.
L’agar agar non agisce in fretta. Agisce alla velocità della luce se il composto è meno che tiepido. E ti fa pure il gesto dell’ombrello: senza la capacità tecnica e la velocità necessaria - che io evidentemente non ho – buonanotte ai sognatori!
Ripongo la seconda vaschetta in frigo, un po’ abbacchiata.
Stasera tirerò fuori dal frigo la creatura: per l’estetica pazienza, io aspiro all’effetto fondant promesso.
Prossimo obiettivo è la mozzarella che fonde: suonerà Arcangeli-Mega Mix o Benny Hill Show?



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P.S. Non ho velleità da scrittrice, ne aspiro a vincere qualcosa, anche perchè il primo premio in palio ce l'ho già: partecipare a questo concorso letterario è il mio modo per ringraziare Grazia Cacciola - Erbaviola, per il suo incredibile libro “Formaggi Veg” (che amo alla follia), il suo incomparabile blog (Erbaviola.com) e per essere la persona meravigliosa che è.
Questa è la pagina relativa al concorso a cui partecipo, con il post di oggi: Un Libro semina idee 2
Spero di strapparle un sorriso... Non sarà mai abbastanza, per quelli che lei regala a me. 
#unlibroseminaidee 

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